Poirier manda ko McGregor, il primo della sua vincente carriera. Intanto la divisione pesi leggeri si arricchisce di un nuovo contendente
Doveva essere il giorno di Conor McGregor. “The King is back” si diceva, a un anno di distanza dalla sua imperiosa prestazione contro il Cowboy Donald Cerrone. Invece, un nuovo fighter si è autoproclamato “Re” della divisione pesi leggeri UFC. E chi sedeva sul trono è stato abbattuto, messo ko per la prima volta nella sua carriera, da chi, a sua volta, era stato solo uno degli ostacoli superati da McGregor durante la sua lunga scalata alla vetta. Nella notte, alla Etihad Arena di Abu Dhabi, davanti ad un pubblico limitato a poco più di 2 mila persone, è andato in scena UFC 257. Due match per decidere il futuro della categoria pesi leggeri a 155 libbre (71 Kg), in attesa di capire la scelta definitiva del campione imbattuto Khabib Nurmagomedov sul suo ritiro.

Incontro principale della serata: “The Diamond” Dustin Poirier vs. “The Notorious” Conor McGregor, la rivincita. I due si erano affrontati nel 2014, quando le loro carriere nella federazione americana di MMA erano solo all’inizio. Il fighter irlandese aveva messo ko il suo avversario al primo round, un finale ancora contestato dal lottatore di Lafayette, Louisiana, per un colpo irregolare subito alla nuca. Tra i due non correva buon sangue né prima di quell’incontro né, soprattutto, dopo. Ma il cambiamento di McGregor, una volta re del trash talking e oggi più riflessivo, pacato, e controllato, ha permesso un riavvicinamento. Durante tutto il weekend, non è mancato il rispetto tra due dei pesi leggeri più forti di sempre.
Segnale di un miglioramento dei rapporti tra i due è la storia di questo incontro. Durante l’estate scorsa, McGregor ha sfidato Poirier su Twitter. In quel periodo l’irlandese era in polemica con la federazione che, complice anche lo scoppio della pandemia, non gli dava l’opportunità di combattere. Ad un certo punto si era persino ritirato tramite un tweet sul suo account, ma nessuno ha mai dato veramente peso a quel gesto, uno dei tanti nella carriera di un personaggio divisivo come The Notorious. McGregor ha proposto di organizzare un match di esibizione e di devolvere centinaia di migliaia di dollari in beneficienza alla fondazione di Poirier. Ma il Presidente della UFC Dana White non si è fatto sfuggire l’occasione di riportarli nell’ottagono. Ha fissato l’incontro ed entrambi i lottatori hanno donato le loro borse premio in beneficienza.

Ora ci si deve interrogare sul suo futuro, forse nella categoria pesi welter (Instagram @ufc)
Dustin Poirier, 32 anni, è il numero 2 del ranking pesi leggeri. Il “Diamante della Louisiana” è l’ex campione ad interim della categoria, titolo conquistato battendo Max Holloway, ma non è riuscito ad unificare le cinture nel match a senso unico contro Khabib. Conor McGregor, anche lui 32enne e numero 4 della classifica, è stato il primo lottatore nella storia della UFC a detenere due titoli contemporaneamente. Prima la cintura pesi piuma conquistata mandando ko la leggenda José Aldo, poi la seconda pesi leggeri battendo il campione Eddie Alvarez al Madison Square Garden. Ma The Notorious non è solo uno dei più grandi combattenti di sempre. È un personaggio mediatico che ha dato il via alla sua ascesa con l’incontro milionario di boxe contro Floyd Mayweather, uno dei migliori pugili della storia, imbattuto in carriera con un record di 50 vittorie.

L’obiettivo di McGregor era di battere Poirier per conquistarsi una rivincita contro il suo acerrimo nemico Khabib. Il primo round è stato di marca irlandese, con McGregor che è partito forte con il suo micidiale striking mancino e con i suoi efficaci colpi di spalla (chiedere a Cerrone per conferma). Poirier è riuscito a portare a terra McGregor con un takedown ma senza riuscire a tenerlo giù. 10-9 per McGregor. Il secondo round è cominciato sulla falsariga del precedente ma è terminato in modo inaspettato. A 2.32 il fighter di Lafayette si è preso la sua rivincita e ha mandato ko l’irlandese per la prima volta nella sua carriera. Decisivo il lavoro di Poirier alla gamba destra di McGregor, con ripetuti calci al polpaccio che ne hanno rallentato il footwork. Con la gamba infortunata, l’irlandese non è riuscito a schivare la marea di colpi portati da The Diamond. Come è solito fare nei giorni precedenti ai suoi incontri, Mystic Mac aveva fatto una previsione: vittoria per ko in 60 secondi. Non solo la previsione si è rivelata errata, ma questa volta gli si è ritorta contro.
Nell’intervista dopo l’incontro, l’irlandese ha dato la colpa all’inattività, oltre che ai calci al polpaccio inferti dall’avversario. Ha assicurato che tornerà nel 2021. In attesa della decisione di Khabib, più interessanti sono state le parole di Poirier: «Se Khabib non torna, questo è un match per il titolo. Quindi sono io il campione».

Qualche decina di minuti prima, però, un nuovo fighter si era dichiarato re della divisione. Micheal Chandler, all’esordio nell’ottagono UFC, ha sconfitto il numero 6 del ranking pesi leggeri Dan Hooker, 30enne neozelandese dato per favorito dai bookmakers. Gli sono bastati 2 minuti e 30 del primo round per mandare ko “The Hangman” con un overhand sinistro sul mento e un ground and pound vincente con il suo potente destro.
Ma “Iron” Micheal Chandler, statunitense di 34 anni, non è un nome sconosciuto agli amanti degli sport da combattimento. È un tre volte campione Bellator, l’altra organizzazione statunitense di arti marziali miste, e un quattro volte All American (campione nazionale di wrestling a livello college). Per questo e per il suo wrestling esplosivo, viene considerato l’anti-Khabib, l’unico che potrebbe essere in grado di mettere in difficoltà il daghestano nella lotta a terra, dove è imperatore incontrastato.
Ora resta da capire quale sarà il destino della divisione. La vittoria di Poirier lo proietta verso una rivincita titolata contro Khabib. Il campione, però, ha detto che tornerà nell’ottagono per ottenere la sua 30esima vittoria solo se si troverà davanti uno sfidante che abbia dimostrato di avere le carte in regola per metterlo in difficoltà. In questo senso, si può dubitare della volontà di “The Eagle” di combattere di nuovo contro Poirier, già finalizzato facilmente nel loro precedente incontro. Adesso si getta nella mischia anche Chandler, che nell’intervista post-match ne ha avute per tutti. Per McGregor (“Surprise, surprise! C’è un nuovo re nella divisione pesi leggeri”, prendendo in giro l’irlandese con la sua frase iconica utilizzata dopo la vittoria contro Nate Diaz), per Poirier (“Il tuo tempo sta arrivando”) e per Khabib (“Batti me se ci riesci”).