Dopo la mancata qualificazione al Mondiale, la squadra di Mancini non può deludere. I talenti turchi stanno vivendo una stagione straordinaria, mentre la Svizzera è la mina vagante. Galles che deve prima di tutto sconfiggere i suoi demoni interni.

In un calcio senza bandiere, non ci resta che quella della nazionale. L’Europeo itinerante previsto per il 2020, inizierà solo il prossimo 11 giugno. Più precisamente, l’11 giugno 2021 alle ore 21:00 allo Stadio Olimpico di Roma, dove si sfideranno Turchia e Italia. Non certo un big match, ma gli occhi di tutta Europa, se non del mondo, saranno puntati su quel prato verde. Saranno 16mila gli spettatori che potranno sedere allo stadio, il 25% della capienza massima. Una cifra non paragonabile ai 75 868 tifosi che il 10 luglio del 2016 videro il Portogallo trionfare contro la Francia per 1 a 0 allo Stade de France di Saint-Denis. Quella finale fu decisa dal subentrato Eder, l’attaccante al tempo al Lille che per una sera riuscì a oscurare i nomi di Cristiano Ronaldo e Antoine Griezmann. Questa edizione si concluderà l’11 luglio al Wembley di Londra, e chissà se a contendersi il trofeo saranno ancora Portogallo e Francia. Ogni squadra, però, ha una sua identità, un suo percorso tattico e i suoi obiettivi. Sono Italia, Turchia, Svizzera e Galles formano il Gruppo A. Squadre profondamente diverse tra loro: c’è chi cerca di riscattare la propria immagine internazionale, chi ha l’occasione di sfruttare una stagione al di là delle aspettative e chi deve superare innanzitutto le difficoltà interne.
ITALIA – Ct: Roberto Mancini
La nazionale italiana è la favorita per la vittoria del gruppo. Le qualificazioni sono state un successo: 10 vittorie su 10 partite giocate, secondo miglior attacco tra tutti i gruppi (37 gol fatti come l’Inghilterra), solo il Belgio ne ha segnati di più (40) e seconda miglior difesa (4 reti subite, come Ucraina) dopo Turchia e ancora Belgio (3). Sembra passato un secolo da quello 0 a 0 contro la Svezia che il 13 novembre 2017 ci escluse dal Mondiale di Russia per la terza volta nella storia della nazionale: 1930, 1958 e 2018. Una notte che rimarrà negli almanacchi. La scelta di Roberto Mancini come Ct della nazionale all’inizio aveva tutta l’aria di essere solo un periodo di transizione. Invece, il lavoro del tecnico di Jesi ha raggiunto con il tempo una qualità e una solidità tale che ha rinnovato il suo contratto fino a luglio 2026.

La lista dei 33 preconvocati per l’Europeo 2020 coincide con il gruppo che venerdì 28 maggio giocherà un’amichevole alla Sardegna Arena contro il San Marino. E il canovaccio è sempre lo stesso: tanti giovani supportati dai più esperti. Un modulo fisso, fatto di certezze e condito di esperimenti. Se tra i pali Gianluigi Donnarumma ha ormai ereditato definitivamente il ruolo di titolare un tempo riservato al solo Gigi Buffon, tutti gli altri ruoli non sono quasi mai scontati. A destra Alessandro Florenzi e Giovanni Di Lorenzo si alternano quasi a ogni gara, così come a sinistra Emerson Palmieri lascia spesso il posto a Cristiano Biraghi. L’italo-brasiliano, così il suo compagno di squadra al Chelsea Jorginho, non compare nella lista di preconvocati, ma con ogni probabilità si aggregherà al gruppo dopo la finale di Champions League contro il Manchester City del 29 maggio.
Il modulo non si cambia, gli interpreti sì. Nel 4-3-3 manciniano (nato dal 4-2-3-1 dei tempi dell’Inter e del Manchester City) la coppia difensiva è mutevole: il più stabile tra l’11 titolare è Leonardo Bonucci, che nelle qualificazioni ha visto al suo fianco Francesco Acerbi, Alessio Romagnoli (non tra i preconvocati) e il suo alleato bianconero Giorgio Chiellini. Tuttavia, nelle ultime partite della nazionale, quelle valide per le qualificazioni al Mondiale in Qatar del 2022, anche Gianluca Mancini e Alessandro Bastoni sono scesi in campo. Tra i preconvocati anche Leonardo Spinazzola e Rafael Toloi, fresco di naturalizzazione. Il centrocampo a 3 azzurro è di qualità, l’ingrediente fondamentale che da troppo tempo mancava. Dal tuttofare Nicolò Barella alla tenacia tecnica di Marco Verratti, passando per il destro di Stefano Sensi e Jorginho. Il tutto arricchito dal talento di Gaetano Castrovilli e Manuel Locatelli, oltre che dall’istinto del gol di Lorenzo Pellegrini. In attacco Mancini si affiderà alla scarpa d’oro 2019/2020 Ciro Immobile, in vantaggio con il suo ex compagno e ora rivale Andrea Belotti. Gli esterni d’attacco non possono che essere Lorenzo Insigne, Domenico Berardi e Matteo Politano che con i loro tipici movimenti palla al piede verso la lunetta rappresentano una seria minaccia per qualsiasi portiere. A loro si aggiunge Federico Chiesa, reduce da una stagione straordinaria alla Juventus e il germanofilo Vincenzo Grifo che proverà a conquistarsi un posto nella lista definitiva. Anche Moise Kean e Giacomo Raspadori giocheranno le loro carte, prima fra tutte il talento. Il parigino sembra però in vantaggio sul neroverde sia per una maggiore maturità tecnica che per la sua poliedricità offensiva.
Occhi puntati su: Donnarumma, deve lasciarsi alle spalle le dispute contrattuali con il club e concentrarsi solo sul torneo. Il suo contributo può rivelarsi decisivo. Bonucci-Bastoni, con Chiellini in condizioni fisiche spesso non ottimali, potrebbero costituire la coppia titolare. Buona tecnica individuale, uno destro e l’altro mancino. Verratti, arriverà all’Europeo dopo un anno di infortuni. Un suo recupero porterebbe il centrocampo italiano a livelli mai visti prima. Chiesa, con le sue giocate può destabilizzare le difese avversarie e concedere ampio spazio a Immobile a centro area.
TURCHIA – Ct: Senol Gunes
Qualificata in modo quasi impeccabile, la Turchia è pronta a giocarsi le sue carte. E guai a sottovalutarle. Dal gruppo H ne è uscita totalizzando 4 punti nella doppia sfida contro i campioni del mondo in carica: vittoria per 2 a 0 all’andata e pareggio 1 a1 al ritorno. L’unica sconfitta è arrivata contro l’Islanda, i norreni arrivati solo terzi che nell’ultima edizione dell’Europeo al ritmo del Geyser Sound hanno fatto sognare gli amanti del calcio dal basso battendo l’Inghilterra ai quarti di finale e cadendo solo contro la Francia. Ai comandi di Senol Gunes, ex portiere turco che alla guida del Trabzonspor e del Besiktas ha vinto tutto in patria, è una rosa che può essere in grado di regalare emozioni forti.

(finita 3-3, Qualificazioni al Mondiale 2022, 30 marzo 2021)
Sono molti i giocatori presenti nella lista turca che arrivano da una stagione esaltante. Tra i pali è Ugurcan Cakir il favorito per la maglia da titolare, portiere del Trabzonspor che ha terminato il campionato in quarta posizione. Ma è nella difesa che iniziamo a trovare dei nomi più familiari alle nostre latitudini. Primo fra tutti, Merih Demiral. Il centrale juventino ha collezionato in due anni ben 37 presenze in bianconero, in cui ha dimostrato un gran potenziale (ha 23 anni). Come compagni di reparto si ritroverà Ozan Kabak, da un anno al Liverpool di Jurgen Klopp, e Mehmet Zeki Celik, uno dei turchi che stanno rendendo possibile il sogno Lille in Francia. A centrocampo ritroviamo Irfan Kahveci, ve lo ricordate? Quel mancino che contro il Lipsia segnò una tripletta che ha fatto sperare in una qualificazione in Europa League l’Istanbul Basaksehir. Bè, comunque a gennaio è passato al Fenerbache per 7 milioni di euro. Tuttavia, uno strappo muscolare portato avanti fino alla fine di febbraio gli ha condizionato non poco la stagione e ora ha tutta la voglia di mostrare le sue qualità in un altro palco internazionale. Continuando con i centrocampisti offensivi, come non citare Hakan Calhanoglu. Il giocatore turco nato in terra tedesca è reduce dalla miglior stagione da quando è approdato sulla sponda rossonera di Milano, e senza dubbio le sue qualità tecniche saranno una preziosa freccia nella faretra di Gunes. L’altro talento da segnalare è quello di Yusuf Yazici, il secondo gioiello del Lille. Il terzo, invece, si trova in attacco e indossa la maglia numero 17. Stiamo parlando di Burak Yilmaz, il quasi 36enne di Antalya che sembra vivere una seconda giovinezza. La sua capacità di segnare 15 gol nel suo primo campionato francese sarà supportata da una vecchia conoscenza italiana: Cengiz Under. In prestito dalla Roma (dove probabilmente tornerà in agosto), al Leicester non è riuscito a lasciare il segno. Molti problemi fisici non gli hanno consentito una presenza costante in campo, cosa che si nota dal rendimento stagionale.
Occhi puntati su: i tre uomini del Lille. In stato di grazia, possono portare alla propria nazionale quello spirito battagliero che può fare la differenza quando le partite dovranno essere decise negli ultimi minuti. Attenzione anche al centrocampo: tanta qualità, ma non sempre costante. Gunes ha tra le mani un buon potenziale, ora tocca a lui sfruttarlo al meglio.
SVIZZERA – Ct: Vladimir Petkovic
Per quanto riguarda la nazionale svizzera, l’opinione pubblica tende a spaccarsi in due. C’è chi sostiene che possa seriamente complicare la corsa europea italiana, e chi pensa che in fin dei conti è pur sempre la Svizzera. In questo blog, come siamo soliti fare, lasciamo parlare i fatti. Guardando le ultime partite disputate, i rossocrociati sono stati capaci di pareggiare entrambe le sfide di Nations League contro la Germania e di perderne una sola contro la Spagna. Al momento, nel gruppo di qualificazione al Mondiale del Qatar ha vinto due partite su due, e a settembre dovrà giocare proprio contro l’Italia. Tornando alla dimensione europea, ha vinto il proprio gruppo, lo D, staccando di un solo punto la Danimarca. Insomma, non proprio un’armata, ma nemmeno un’allegra combriccola che parte per un pic-nic in montagna.

(finita 3-2, Amichevole, 31 marzo 2021)
La prima minaccia viene dalla panchina e porta il nome di Vladimir Petkovic. Alla Lazio si ricordano bene di lui. Arrivato nel maggio 2012, riesce a vincere la Coppa Italia esattamente un anno dopo contro la Roma per 1 a 0 (gol di Senad Lulic), ma termina il campionato solo settimo. La breve ma intensa esperienza romana termina nel gennaio 2014, dopo che già da qualche giorno l’Associazione Svizzera di Football aveva annunciato l’allenatore bosniaco come nuovo allenatore. Con la nazionale ottiene il miglior piazzamento di sempre all’Europeo del 2016 arrivando agli ottavi di finale, stessa fase raggiunta poi anche al Mondiale del 2018. Quest’anno, il dottore di Sarajevo proverà a superarsi. Sorvolando sulla certezza Yann Sommer in porta, in difesa potrà fare affidamento sui “tedeschi” Kevin Mbabu, Nico Elvedi, Manuel Akanji e sul granata ex rossonero Ricardo Rodriguez. Petkovic nelle ultime partite ha provato la difesa a 3, possibile grazie alla rapidità e alla tecnica degli uomini a sua disposizione. Le chiavi del centrocampo sono affidate a Granit Xhaka, colonna dell’Arsenal, che sarà supportato dall’atalantino Remo Freuler, gli altri “tedeschi” Denis Zakaria, Djibril Sow e Edimilson Fernandes. Sulle fasce a spingere ci saranno l’ex Inter Xherdan Shaqiri, Steven Zuber, Silvan Widmer e Ruben Vargas. In attacco ci sarà Haris Seferovic, bomber del Benfica che con 22 ha accarezzato il titolo di capocannoniere del campionato (secondo solo a Pedro Goncalves, 23) che sarà affiancato da uno tra Breel Embolo e il croato Mario Gavranovic.
Occhi puntati su: Kevin Mbabu, 26enne terzino destro del Wolfsburg che per la terza volta nella sua storia parteciperà alla fase a gironi della Champions League. Al gruppo tedesco, abituato a giocare a ritmi elevati anche se con qualche distrazione difensiva. Xherdan Shaqiri e Haris Seferovic, i due con l’istinto del gol che scorre nelle vene.
GALLES – Ct: Robert Page
Del Galles manca ancora la lista dei preconvocati, ma alcune linee possono essere già tracciate. La qualificazione è arrivata all’ultima giornata con il 2 a 0 contro l’Ungheria (doppietta di Aaron Ramsey), ma il tabellino non è comunque tra i migliori. Il dato più preoccupante arriva dai soli 10 gol fatti nelle 8 partite disputate, ovvero il peggior attacco tra le qualificate. A questo si aggiunge la questione allenatore. La leggenda gallese Ryan Giggs è stato ufficialmente sollevato dall’incarico il 23 aprile 2021, in seguito all’arresto (poi rilasciato su cauzione) per violenza domestica contro la fidanzata e la sorella di lei. Dal giorno dell’arresto, 3 novembre 2020, è Robert Page a guidare la squadra dopo la gavetta nel Nottingham Forest e nelle giovanili della nazionale.

(finita 1-0, Qualificazioni al Mondiale 2022, 30 marzo 2021)
Quello che possiamo fare ad oggi è fissare quelli che senza grandi dubbi saranno i punti fermi della formazione tipo di Page. A meno di grandi stravolgimenti, in porta giocherà Danny Ward, il secondo del danese Kasper Schmeichel al Leicester, il quale sta giocando più partite con la nazionale che con il club. In difesa non mancheranno Ben Davies, il terzino sinistro del Tottenham, e il classe 2000 Ethan Ampadu, di proprietà del Chelsea ma che ha giocato nello Sheffield United cioè l’ultima della classe in Premier League. A loro potrebbe aggiungersi il giovanissimo Neco Williams, il 2001 che in due anni ha già totalizzato una trentina di presenze con la maglia del Liverpool. Aaron Ramsey dovrà tenere in piedi un centrocampo costruito quasi per intero nella Championship (la serie B inglese), arricchito da Tyler Roberts del Leeds United del loco Marcelo Bielsa. A dispetto dei soli 10 gol delle qualificazioni, l’attacco non è poi così terribile. Almeno sulla carta. Gareth Bale è l’uomo simbolo della nazionale e su di lui fanno tutti affidamento per quell’estro e quei colpi da campione necessari per tenere vive le deboli speranze di passaggio del turno. L’ormai 32enne sarà affiancato da Daniel James, talento del Manchester United che ancora deve sbocciare definitivamente.
Occhi puntati su: i giovani Ampadu, Williams e James. Figli del calcio inglese che riesce a far giocare con discreta continuità anche i giovanissimi. Aaron Ramsey e Gareth Bale dovranno tenere in piedi l’intera baracca, ricoprendo il ruolo di leader sia dentro che fuori dal campo.
Una opinione su "Europeo 2020, Gruppo A: Italia in cerca di riscatto"